giovedì 30 aprile 2015

Slow travel

Con una barca a motore dal fondo molto piatto, attraversando le mangrovie, si raggiunge Boipeba, isola all’insegna di un turismo lento. Durante il tragitto si incontra Garapuá, piccolo centro di pescatori situato su un’insenatura meravigliosa con il mare calmo e l’acqua cristallina e  gli allevamenti di ostriche dove fermarsi assolutamente per una degustazione. A Boipeba non ci sono automobili, neppure una, non ci sono strade, solo piste di sabbia. Per spostarsi ci sono i trattori, che vengono utilizzati per la raccolta dei rifiuti e portare i bambini a scuola, la barca oppure a dorso d’asino.  Delimitata da un lato dall´Oceano e dall´altro lato dal Rio do Inferno, che la divide da Morro de Sao Paulo, l´isola si distingue per la sua rara bellezza naturale e la grande diversità degli ecosistemi.  Boipeba, una delle tre isole principali dell’arcipelago e conserva ancora l’atmosfera dei  luoghi incontaminati. Qui si può camminare per chilometri su spiagge deserte e avere la sensazione di essere l’unico essere umano: foreste, mangrovie, cascate, spiagge di sabbia bianca, barriera corallina e piscine naturali.  Flora e fauna sono protette dal Tinharé APA Boipeba creato nel 1992 per  conservare il ricco ecosistema di queste isole. Oggi l’isola è meta di viaggiatori  in cerca di preziosi paesaggi  fermi nel tempo. E sono già molti a sceglierla  come buen ritiro nella  speranza che mantenga inalterata la sua identità.
Noi ci siamo arrivati una domenica di maggio, accolti al pontile dal una corte di bahiane vestite di bianco che dispensavano  acque profumate: era la festa del Lavagem, una dei tanti riti sincretici che mixano Cattolicesimo e Candombè. La festa è una preparazione purificatrice alla celebrazione liturgica della Igreja do Divino Espírito Santo,  costruita dai gesuiti nel secolo 17° della settimana successiva. Incontriamo una signora che ha l’aria di avere un ruolo importante, scopriamo con stupore che la locale segretaria del Candomblè è italiana. Cristina Cenciarelli  è una fotografa (alcune delle immagini nel servizio sono sue) e si è trasferita qui da dieci anni. Gestisce una piccola incantevole pousada, Casinha Amarela,  e partecipa attivamente alla cultura popolare attraverso la gestione della biblioteca e progetti  socialmente utili. La festa continua con altre commistioni come la ritrovata celebrazione del Bumba meu Boi, una tradizione di tutto il Nord est del Brasile che celebra il bue. Velha Boipeba è il capoluogo, nella piazza sotto alberi secolari un gruppo di ragazzi danza la Capoeira.  Un frantoio per la produzione di olio della palma tipica, molto utilizzato nella cucina bahiana ci rivela l’origine del nome Dendé dato alla costa. Per gli amanti di rarità naturalistiche, il Museo Bone, offre un’impressionante collezione di pesci  e ossa di mammiferi marini.

Spiagge cartolina
Boca da Barra, alla foce del Rio Inferno, è la spiaggia  più frequentata;  superata una duna Knoll, ottima per nuotare e per imboccare un sentiero che porta ad altre spiagge. A Tassimirim lunghe passeggiate e snorkeling. Cueira bellissimo litorale di sabbia bianca e una grande distesa di palme da cocco. Ottima l’aragosta da Guido, un vecchio pescatore dell’isola. Alla fine di questa spiaggia divisa dal fiume si trova Moreré. Piscine naturali che emergono tra i coralli durante la marea bassa: pesci, aragoste, stelle di mare, polpi, oltre a diversi coralli e piante acquatiche. É il posto più frequento dell´isola  e anche quello più a rischio di impatto ambientale: per questo motivo è in atto un progetto di tutela che pone il divieto di avvicinamento a barche e motoscafi. Bainema può essere raggiunta in barca da Boca da Barra,  a  Ponta dos Castelhanos ci si può immergere fra i resti di un  veliero spagnolo del 16 ° secolo , che dà il nome alla spiaggia. Un’escursione curiosa e un poco impegnativa è  a Cova da Onca (Den Jaguar) nella zona São Sebastião, dove ci sono  i resti di un tunnel sotterraneo che pare sia servito come un rifugio ai gesuiti durante gli attacchi indigeni.
Due Reis
Merita una sosta Cairù, paesino arroccato con una chiesa bellissima e tradizioni molto sentite: qui ovunque si vada tutti sono cordiali e disposti a raccontarti la storia del paese come la piccola guida che in un soffio ci ha raccontato la sua vita e quella delle sue genti, per due Reis.

Teresa Scacchi

Nessun commento:

Posta un commento