mercoledì 3 febbraio 2016

Il web smette di correre Le agenzie resistono

Per le agenzie di viaggi è scattata l’ora X. Qualcuno, forse, non se lo aspettava. Ma alcuni avevano immaginato che questo momento, prima o poi sarebbe arrivato.

I dettaglianti fisici hanno smesso di perdere market share. Il web è stato un competitor severo e agguerrito, capace di non fare sconti ai concorrenti (ma solo ai clienti). Ora, però, l’avanzata sembra essersi fermata.

Ad affermarlo sono i dati della ricerca Phocuswright, ripresi da travelweekly.com: nel 2015, per la prima volta da 20 anni a questa parte, negli Stati Uniti la quota di mercato delle agenzie di viaggi sul transato turistico totale è rimasto invariato. La percentuale si attesta intorno al 28 per cento del totale, ma bisogna tenere conto che, volenti o nolenti, il web ha ampliato notevolmente la platea dei viaggiatori. E, dei nuovi arrivati, è logico pensare che una buona parte sia rimasta ‘affezionata’ all’ecommerce.

Ma c’è un dato ancora più positivo: le agenzie di viaggi negli States hanno aumentato il loro fatturato complessivo. Il 2015, infatti, ha visto il transato turistico salire a quota 341 miliardi di euro, con un buon 5 per cento in più dell’anno scorso. E, visto che la percentuale ‘accaparrata’ dalle agenzie è rimasta invariata, vuol dire che il tasso di crescita ha riguardato anche la distribuzione tradizionale.

Altra buona notizia: quei 341 miliardi di euro sono destinati a salire a 381 nel 2017. E le agenzie di viaggi si aspettano di mantenere salda la propria quota di mercato al 28 per cento.

Tutto merito delle dinamiche di acquisto? In base a quanto riportato da Phocusright, sembrerebbe dire di no. Tra le cause ci sarebbe anche la riscoperta delle agenzie da parte degli operatori. E nel caso specifico delle crociere.

Secondo Maggie Rauch, senior research analyst dell’istituto di ricerca, negli States le compagnie di crociere avrebbero incrementato gli sforzi sulla distribuzione tradizionale. In che modo? Ovviamente, aumentando le commissioni.

E questo per una serie di semplici motivi. A partire dalla minore fiducia nei ‘neofiti’ e il bisogno di concentrarsi sui repeaters: target sul quale le adv hanno dimostrato di essere più efficaci della vendita diretta. E poi il valore delle prenotazioni: le agenzie, afferma ancora Rauch, hanno dimostrato di saper vendere più servizi accessori in fase di prenotazione rispetto a internet.

Il trend, per ora, riguarda gli Stati Uniti. Ma anche i venti dell’ecommerce arrivarono da lì. E anche questa volta la tendenza potrebbe soffiare verso l’Europa.

Tratto da TTG Italia

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