giovedì 30 aprile 2015

Slow travel

Con una barca a motore dal fondo molto piatto, attraversando le mangrovie, si raggiunge Boipeba, isola all’insegna di un turismo lento. Durante il tragitto si incontra Garapuá, piccolo centro di pescatori situato su un’insenatura meravigliosa con il mare calmo e l’acqua cristallina e  gli allevamenti di ostriche dove fermarsi assolutamente per una degustazione. A Boipeba non ci sono automobili, neppure una, non ci sono strade, solo piste di sabbia. Per spostarsi ci sono i trattori, che vengono utilizzati per la raccolta dei rifiuti e portare i bambini a scuola, la barca oppure a dorso d’asino.  Delimitata da un lato dall´Oceano e dall´altro lato dal Rio do Inferno, che la divide da Morro de Sao Paulo, l´isola si distingue per la sua rara bellezza naturale e la grande diversità degli ecosistemi.  Boipeba, una delle tre isole principali dell’arcipelago e conserva ancora l’atmosfera dei  luoghi incontaminati. Qui si può camminare per chilometri su spiagge deserte e avere la sensazione di essere l’unico essere umano: foreste, mangrovie, cascate, spiagge di sabbia bianca, barriera corallina e piscine naturali.  Flora e fauna sono protette dal Tinharé APA Boipeba creato nel 1992 per  conservare il ricco ecosistema di queste isole. Oggi l’isola è meta di viaggiatori  in cerca di preziosi paesaggi  fermi nel tempo. E sono già molti a sceglierla  come buen ritiro nella  speranza che mantenga inalterata la sua identità.
Noi ci siamo arrivati una domenica di maggio, accolti al pontile dal una corte di bahiane vestite di bianco che dispensavano  acque profumate: era la festa del Lavagem, una dei tanti riti sincretici che mixano Cattolicesimo e Candombè. La festa è una preparazione purificatrice alla celebrazione liturgica della Igreja do Divino Espírito Santo,  costruita dai gesuiti nel secolo 17° della settimana successiva. Incontriamo una signora che ha l’aria di avere un ruolo importante, scopriamo con stupore che la locale segretaria del Candomblè è italiana. Cristina Cenciarelli  è una fotografa (alcune delle immagini nel servizio sono sue) e si è trasferita qui da dieci anni. Gestisce una piccola incantevole pousada, Casinha Amarela,  e partecipa attivamente alla cultura popolare attraverso la gestione della biblioteca e progetti  socialmente utili. La festa continua con altre commistioni come la ritrovata celebrazione del Bumba meu Boi, una tradizione di tutto il Nord est del Brasile che celebra il bue. Velha Boipeba è il capoluogo, nella piazza sotto alberi secolari un gruppo di ragazzi danza la Capoeira.  Un frantoio per la produzione di olio della palma tipica, molto utilizzato nella cucina bahiana ci rivela l’origine del nome Dendé dato alla costa. Per gli amanti di rarità naturalistiche, il Museo Bone, offre un’impressionante collezione di pesci  e ossa di mammiferi marini.

Spiagge cartolina
Boca da Barra, alla foce del Rio Inferno, è la spiaggia  più frequentata;  superata una duna Knoll, ottima per nuotare e per imboccare un sentiero che porta ad altre spiagge. A Tassimirim lunghe passeggiate e snorkeling. Cueira bellissimo litorale di sabbia bianca e una grande distesa di palme da cocco. Ottima l’aragosta da Guido, un vecchio pescatore dell’isola. Alla fine di questa spiaggia divisa dal fiume si trova Moreré. Piscine naturali che emergono tra i coralli durante la marea bassa: pesci, aragoste, stelle di mare, polpi, oltre a diversi coralli e piante acquatiche. É il posto più frequento dell´isola  e anche quello più a rischio di impatto ambientale: per questo motivo è in atto un progetto di tutela che pone il divieto di avvicinamento a barche e motoscafi. Bainema può essere raggiunta in barca da Boca da Barra,  a  Ponta dos Castelhanos ci si può immergere fra i resti di un  veliero spagnolo del 16 ° secolo , che dà il nome alla spiaggia. Un’escursione curiosa e un poco impegnativa è  a Cova da Onca (Den Jaguar) nella zona São Sebastião, dove ci sono  i resti di un tunnel sotterraneo che pare sia servito come un rifugio ai gesuiti durante gli attacchi indigeni.
Due Reis
Merita una sosta Cairù, paesino arroccato con una chiesa bellissima e tradizioni molto sentite: qui ovunque si vada tutti sono cordiali e disposti a raccontarti la storia del paese come la piccola guida che in un soffio ci ha raccontato la sua vita e quella delle sue genti, per due Reis.

Teresa Scacchi

mercoledì 29 aprile 2015

Encanto tropical - Bem Vindo ao Morro de São Paulo

Primeira, Segunda, Terceira, Quarta… Desacelere e Relaxe, le spiagge qui non hanno un nome ma si chiamano prima, seconda, terza, quarta, quinta e in ognuna c’è un ricordo come mi racconta Bel, una ragazza che da cinque anni fa la pendolare con Firenze, da quando sulla Segunda ha incontrato l’amore della sua vita, italiano doc.  A Tinharé, meglio conosciuta  come Morro de São Paulo, e Boipeba non si arriva in automobile e non ne circolano ad eccezione di pochi fuoristrada che fungono da taxi per gli hotel più lontani, come il nostro.  È così in tutte le isole dell’arcipelago, poste a grappolo  di fronte alla costa brasiliana di Salvador di Baiha, lontane quanto basta dal continente da non poter essere raggiunte così comodamente e per questo ancora non troppo turistiche anzi, a parte Morro, praticamente selvagge. Fino a qualche tempo fa non era permessa neanche la circolazione dei trattori da lavoro, se non per la raccolta dei rifiuti e il trasporto di materiali,  e degli altri pochi veicoli utilizzati per raggiungere  le località distanti dal centro.
L’Isola de Tinharé é situata a nord dell’Arcipelago della Baia di Camamu, a sud dello Stato di Bahia, nella regione conosciuta come Tabuleiro Valenciano oppure Costa do Dendé. Difficile orientarsi con tutti questi nomi, ma una cosa è certa: il posto è bellissimo. Ci si arriva dalla costa brasiliana poco a sud di Salvador de Bahia con 2 ore e mezza di traversata in catamarano.  Ma volendo accelerare i tempi si atterra in soli venti minuti con piccoli velivoli.

L’arrivo in barca è al pontile della  meravigliosa Tinharé attraccando al villaggio capoluogo, Morro (collina) di São Paulo. È la principale di un arcipelago di 26 isole ricoperte da foreste tropicali, intrecciate fra loro da una maglia di canali naturali e circondate da acque cristalline. Camminando  si accede alla piazza principale e alle stradine di sabbia di Morro de São Paulo costruito sulla minuscola scogliera. I bagagli ve li porteranno abili e muscolosi ragazzi caricandoli su minuscole carriole. Il paese è sulla sommità del colle; dal faro, poi, la vista a strapiombo è emozionante e i più temerari scendono in “tirolesa” (una zip-line a cui appendersi, qui molto à la page) fino alla spiaggia.  Nei pressi del pontile si possono visitare  le rovine di un’antica fortezza portoghese risalente al XVI secolo e nella piazza principale la bella chiesa del ‘600 in stile coloniale. La posizione  geografica dell’isola spiega  la ricchezza architettonica di monumenti risalenti al periodo coloniale, oggi protetti dal Patrimonio Storico Nazionale. Scendendo dalla piazza, una ad una si aprono a ventaglio  magnifiche spiagge deserte, considerate tra le più belle del Brasile. Un piccolo paradiso incontaminato con una vasta scelta di pousadas – più di 160 – di ristorantini  e di bar, e una bella atmosfera creata dalla cultura locale. Il clima è molto rilassato, si passeggia da una spiaggia all’altra ci si incontra per colazione, pranzo, aperitivo o cena, ci si perde in feste sulle terrazze. L’aperitivo più ambito si prende alla pousada Natureza  all’imbocco del paese con vista meravigliosa sulla baia. Sulla “rua” principale la concentrazione di ristoranti, locali e negozi è altissima, difficile scegliere, fra tutti colpisce Lucia, una delle tante italiane expat, che nell’Enoteca mediterranea,  fa pasta fresca a mano tutti i giorni.

Da uno a cinque.

Come detto le spiagge sono numerate, da 1 a 5. Tutti gli “aficionados” delle feste si danno appuntamento sulla spiaggia numero 2. In quinta posizione, la Praia do Encanto, un nome una garanzia, vera e propria laguna paradisiaca e vergine, costeggiata da mangrovie. Da non perdere anche  i bagni d’argilla di Gamboa.

Sulla  spiaggia numero 1 furono costruite le prime case di villeggiatura, ora trasformate quasi tutte in pousadas, pensioni, negozi o ristoranti; le poche rimaste vengono affittate ai turisti. Qui si possono affittare tavole da surf, l’attrezzatura per le immersioni e prenotare  escursioni  a cavallo.

Superata la punta da Saudade  ecco la terza spiaggia, famosa anche per un piccolo isolotto con una unica palma da cocco nel mezzo.  Qui c’è il meglio della barriera corallina ed è uno dei punti preferiti per la pesca subacquea o l’osservazione di  pesci tropicali e coralli di tantissime specie e varietà.

A prima vista la Quarta Spiaggia sembra non avere fine. La  barriera corallina forma innumerevoli piccole piscine naturali. Niente musica o “barulio”, ovvero  rumore:  sono  la brezza del mare e il suono delle onde a  fare da sottofondo e a renderlo luogo ideale per rilassarsi all’ombra delle palme da cocco.

Dalla Quarta Praia una strada porta al piccolo villaggio di Zimbo e da lì  i sentieri  di sabbia che portano agli altri villaggi vicini, Gamboa do Morro e Morro da Mangaba.

Continuando sul litorale, attraverso il manguezal  (la zona protetta di mangrovie, un ecosistema unico per l’equilibrio del pianeta) e dopo aver guadato un piccolo fiume, si arriva alla Quinta Spiaggia. Piccoli resort  molto eco si armonizzano con l’incanto del luogo. Con un calesse o a piedi si raggiunge Gamboa: spiagge  e massi spettacolari, acqua cristallina e zero mondanità.  Ci sono però lo yacht club e l’unica scuola di vela della zona.

Teresa Scacchi

giovedì 23 aprile 2015

Vulcano - Isole Eolie

A Vulcano fare assolutamente niente è la cosa ideale, ma l’incanto che questa isola riesce a produrre è sempre lo stesso. Si torna indietro di millenni, si aspetta di vedere Omero e le Sirene (anche se è facile incontrare i vip di turno…), c’è una vegetazione rigogliosa e selvaggia da guardare con soddisfatta ammirazione.Come tutte le isole, è un luogo in cui tutto, cibo, profumi, scenari naturali, vegetazione che ha preso il sopravvento ovunque, sono di una semplicità così ovvia che ci si scopre ridicoli per la vita sofisticata che conduciamo in città.
Vulcano è stata dichiarata con le altre isole Patrimonio dell’umanitàdall’ Unesco, nonché Riserva naturale orientata.
Vulcano è l’antica Hiera (sacra) Thermessa (calda), Terasia o Terapia(terra calda) è una delle isole più belle e singolari dell’arcipelago delle Eolie e di tutta la Sicilia. Deve la sua esistenza dalla fusione di più vulcani, ed è l’unica isola assieme a Stromboli ad avere attività vulcanica con i crateri attivi di Vulcanello e La Fossa.
Una vacanza a Vulcano è un’esperienza unica … tra il calore del sole è quello delle Rocce che qui emanano ancora il calore delle terre primordiali.
Vulcano è famosa per le sue terme di acque sulfuree e le spiagge di sabbia nera, per la sua natura prepotente e selvaggia . 


Tratto da Turista per caso
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mercoledì 22 aprile 2015

Alla scoperta di Boa Vista

Isola di Boavista - Capo Verde

Isola di Boavista Capo VerdePianeggiante ma meno desertica della vicina Sal, l'isola di Boavista è la più orientale dell'arcipelago e quindi la più vicina alle coste africane. Gli oltre cinquanta chilometri di spiagge bianche e dorate - bagnate da un oceano color smeraldo - rendono l'isola destinazione particolarmente appetibile per il turista che desidera una vacanza dedicata al relax. Il profilo di Boavista è disegnato dalle dune e dalle piante di dattero, mentre la colonna sonora dell'isola è la dolce nenia della "morna", genere musicale nazionale per alcuni nato proprio qui.

Chi vuole rilassarsi al sole nell'isola conosciuta come "l'enorme spiaggia" non ha che l'imbarazzo della scelta; tra le località meritano comunque una segnalazione la bianca e lunghissima spiaggia di Curralinho (o Santa Monica), l'affascinante Praia de Varadinha e il litorale di Joao Barrosa , dove ricercatori spagnoli studiano comportamenti e riproduzione delle tartarughe.

Da non perdere a Boavista: SAL REI

Sal Rei è il pittoresco capoluogo di Boavista, punto di partenza ideale per molte escursioni alla scoperta della terza isola per grandezza dell'arcipelago capoverdiano. Da Sal Rei è facilmente raggiungibile il colorato centro di Rabil, di antichi splendori; merita una visita anche l'isolotto di Sal Rei, situato di fronte all'omonima cittadina che offre la vista dei resti di un antico fortino.

Tratto da Capoverde.it
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lunedì 20 aprile 2015

Arcipelago delle Azzorre - Isola do Pico

Le tante avventure di un vulcano in mezzo al mare.

Un’isola-vulcano che spunta dall’acqua nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Vegetazione lussureggiante, vigne e paesaggi alpini, coste frastagliate e paesini da cartolina, formazioni laviche, crateri e sentieri panoramici. E poi mante, balene e delfini che nuotano nel profondo blu. L’isola di Pico si trova al confine del mondo, un concentrato di opposti che regala indimenticabili avventure a chi si sente pronto per confrontarsi con una natura selvaggia e primordiale.

È proprio così, le Azzorre sono un luogo che non si dimentica facilmente. Primo perché stanno in un posto dove non ci dovrebbe essere che il blu. Poi perché ogni isola è diversa, ma tutte sono accomunate da un fascino particolare che è difficile non portare con sé. Ovunque si vada, è sempre una scoperta. Perché dietro a ogni angolo si nasconde unameraviglia e vale la pena di vederle tutte.

Da lontano sembra un grande vulcano che esce dal mare, con il suo anello di nuvole bianche sulla punta. Ma quando si scende dalla nave, Pico diventa un’isola vera. Non un’isola di quelle che si vedono tutti i giorni, ma un’isola che ha qualcosa di magico, forse anche di mitologico. Sarà la presenza del vulcano, sarà il fatto che ci si sente in balia dell’oceano, sarà la vegetazione e l’incredibile varietà dei paesaggi, saranno i villaggi scoscesi o le rocce nere che contrastano con il blu del mare. Certo è che ogni giorno è un’avventura e c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

A Pico infatti le attività sono tante e le emozioni quotidiane non mancano. A partire dalle incredibili immersioni in oceano aperto che sono uniche in tutto il mondo, per arrivare alle tante attività di mare e di terra.

Prima di tutto è d’obbligo l’immersione a Princess Alice, un altissimo monte sottomarino che dalle profondità dell’oceano arriva a circa 35 metri dalla superficie dell’acqua, e che sorprendente i subacquei con un divertente carosello di gruppi di maestose e affabili mobule e mante che ruotano intorno alla cima del monte e si divertono a interagire con i visitatori.

Infine, non si possono dimenticare tutte le attività che si svolgono in mare aperto o lungo le pendici dell’isola e che regalano l’emozione di confrontarsi con una natura selvaggia e incontaminata. Le immersioni costiere in un ambiente sottomarino dominato dalla forza del vulcano per esempio, oppure il whale watching e lo snorkelling con i delfini, i tour pelagicialla scoperta dei tanti animali marini e il bird watching. Infine il trekking lungo i sentieri dell’isola e la salita al vulcano, con l’imperdibile opportunità di trascorrere una notte sospesi sull’oceano e di assaporare il piacere di veder sorgere il sole sull’arcipelago.

Sono anche disponibili i pacchetti “Avventura” riservati ai subacquei che vogliono provare tutte le emozioni possibili e i pacchetti tematici e di approfondimento scientifico come quello di osservazione e studio dedicato ai “Giganti del Mare”.

La zona orientale dell’isola è attraversata da tante strade e sentieri che è un piacere percorrere anche a piedi. In particolare una strada costiera collega Calhau a Manhenha ed è possibile addentrarsi lungo uno splendido sentiero naturalistico a picco sul mare che porta al faro di Ponta do Ilha. A Manhena è anche possibile cenare in un ristorantino tipico, frequentato per lo più da abitanti del luogo, e assaporare la cucina dell’isola sulla veranda orientata verso l’oceano.

Prima di sbarcare sull’isola di Pico è d’obbligo una sosta a Lisbona, città affascinante, solare, allegra e ospitale.





Tratto da Blue Space.it


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lunedì 13 aprile 2015

Morro do Sao Paulo: un pezzettino di paradiso!

 Morro de São Paulo è una destinazione affascinante anche per la presenza di un amalgama di nuovi hotel e ristoranti lussuosi e pousada e taverne tradizionali più alla buona. Quest’isola dove le auto e le preoccupazioni sono bandite, ha una sola strada e un gruppetto di spiagge: è un luogo meraviglioso per staccare completamente la spina.

Situato a 60 chilometri a sud di Salvador, il Morro de São Paulo é oggi uno dei tropici più ricercati del mondo. Una delle più antiche colonizzazioni del Brasile, insieme all'isola di Boipeba, forma un'area di preservazione naturale, con sabbia pulita, acque calde, mata atlantica, mangrovie e innumerevoli spiagge praticamente deserte.
Un luogo paradisiaco dove passare le meritate vacanze lontano dallo stress delle grandi città.
Al Morro de São Paulo potrà trovare cultura, divertimento, e tutte le bevande e il mangiare tipico del posto, dall' acqua di cocco alla caipirinha, nel ritmo caldo e contagiante della musica brasiliana. Tutte le notti sono come il sabato sera, senza però disturbare il sonno di chi cerca il riposo lontano dalla confusione.
All'interno dell'isola c'è uno scenario perfetto per chi ama le avventure e, la vita vicino alla natura. Tutto ciò convive in armonia con questa peculiare isola, veramente un paradiso tropicale, sicura al punto di avere solamente 3 poliziotti ed è abitata da pochissimi pescatori del luogo. Camminando per le vie strette del centro si può ascoltare un infinità di lingue, dall'inglese al baianese, dal carioca al tedesco. Tutto è esuberante nel Morro de São Paulo, la ruota di capoeira, la musica brasiliana, i frutti di mare, la cucina tipica baiana, l'estensione delle spiagge deserte, una flora assolutamente diversificata, piscine naturali, barriere coralline e colline con vedute fantastiche.
Le spiagge sono numerate ad iniziare dal villaggio del Morro de São Paulo. La Prima è per il surf, la Seconda per il divertimento, la Terza per le piscine naturali e la Quarta è la Spiaggia "do Encanto", per la tranquillità con i suoi chilometri di spiagge praticamente deserte.
Nelle sue prossime vacanze scelga il Morro de São Paulo e venga a conoscere questo paradiso ecologico, portando con se (in valigia) la volontà di vivere momenti indimenticabili in quest'isola paradisiaca! 

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martedì 7 aprile 2015

Alla scoperta di Rodi

Se amate il mare ma siete anche appassionati delle visite turistiche, Rodi è la destinazione che fa per voi! E’ un autentico museo a cielo aperto! Qui, i segni di una storia gloriosa convivono in armonia con tutto ciò concerne le vacanze in riva ad un mare cristallino.

Il sole splende praticamente tutto l’anno sull’isola e illumina piccole gemme come Rodi Città, il capoluogo dell’isola dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco, o la città di Lindos, dominata dal Castello dei Cavalieri e dalla sua Acropoli.

La Città di Rodi è la meglio conservata del periodo medievale in Grecia, elencata dal 1988 tra i Patrimoni Unesco ma l’isola ha molto da offrire sia che siate alla ricerca di una vacanza di relax o di una vita notturna vivace il tutto unito a ottime strutture turistiche, siti culturali e archeologici.

Lungo la costa orientale si trovano le località turistiche di Kallithea e la sua spiaggia di Faliraki e le terme romane, la pittoresca e piccola baia a Ladiko, Koskinou, un vivace villaggio tradizionale. Sulla costa occidentale si trovano la cittadina di Ialissos, una delle tre potenti città dell’antica Rodi, il villaggio rurale di Kolimbia, l’area di Petaloude, cioè la Valle delle Farfalle, e la collina di Filérimos dove si trova il Monastero della Vergine Maria e le rovine di un’antica acropoli. E ancora, l’area verde di Afandou dove si trovano bellissime spiagge di sabbia e un campo da golf a 18 buche, il borgo montano di Archangelos e quello marino di Haraki dominato dal castello medievale di Feraklos.

Molto bello anche il villaggio di Lindos con le sue case cubiche imbiancate a calce, palazzi, chiese bizantine e stradine acciottolate Se volete sfuggire dalla folla optate per la costa rocciosa e le piccole baie nascoste di Fournoi, Glyfada o per le spiagge di Kritinia e nella parte meridionale di Rodi le baie assolate di Kiotari e Genadi a Lahania, Plimiri e Prassonisi.


Tratto da Rodi Grecia.net

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URUAU - Paradiso nascosto, natura incontaminabile

Uruaù è una frazione di Beberibe. È una spiaggia di mare che gode di una temperatura costante tutto l'anno attorno ai 26 -27 gradi. Il vento costante favorisce la pratica del kitesurf. Oltre alla spiaggia si può trovare anche un lago, le dune e un paio di laghetti di acqua dolce con temperatura dell'acqua di circa 30°. A pochi chilometri di spiaggia si possono visitare Praia das Fontes e Morro Branco con le loro falesie rosse che scendono fino alla spiaggia di sabbia finissima. Per spostarsi sulla sabbia delle spiagge e delle dune è molto usato il buggy.
Dune di sabbia, laghi di acqua dolce, palme di cocco e verdeggiante vegetazione lambiscono le belle spiagge, dove le Jancadas dei pescatori sulla spiaggia colorano un paesaggio quasi lunare. Questa zona è considerata una delle vere perle del litorale del nordest, molto conosciuta in Brasile perché spesso vi vengono girate scene di film e soprattutto delle telenovelas, tanto amate e seguite dal popolo brasiliano; sono luoghi caratterizzati dalle famose Faleias, rocce erose caratterizzate dai molteplici colori, che rendono unico questo tratto di costa. Sulle dune di Uruarú, enormi colline di sabbia bianca, è possibile apprezzare lo spettacolare scenario offerto da diversi laghi di acqua dolce ed in particolare dalla Lagoa do Uruaú.

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venerdì 3 aprile 2015

I 5 luoghi da vedere in Portogallo

Lisbona
Spiagge bianche, castelli, vigneti e colline. Queste sono solo alcune delle principaliattrazioni del Portogallo. Se volete sapere cosa vedere in Portogallo, ecco una lista utile per organizzare le prossime vacanze.
1. Lisbona
Questa è senz’altro la città più conosciuta del Portogallo e merita di essere visitata in ogni suo angolo. Passare una serata in uno dei tanti locali del Barrio Alto, fare un giro sui tipici tram e assaggiare le deliziosepasteis de Belem, sono solo alcune delle cose da fare assolutamente in questa incantevole città.
2. Algarve
Questa regione è famosa per le bellissime spiagge e i coloratissimi paesini. Il suo capoluogo, Faro, conserva quasi lo stesso identico aspetto che aveva nel XVIII secolo e stupirà ogni turista con i suoi pittoreschi borghi.
3. Sintra
Sintra è un incantevole paesino caratterizzato da maestosi castelli come il celebrePalacio da Pena che mescola lo stile gotico, barocco, manuelino e arabo in un trionfo di colori vivaci.  Posto in cima al monte Pena questo palazzo ospita il monastero dell’ordine di San Gerolamo ed è oggi considerato una delle sette meraviglie del Portogallo.
4. Porto
La capitale del Portogallo è inserita nel patrimonio mondiale dell’UNESCO e merita a tutti gli effetti questo titolo. Situata sulla bocca del fiume Douro, Porto ha un centro storico particolarmente suggestivo. Il Cais de Ribera, via storica della città, con i suoi stretti vicoli e le abitazioni d’epoca che affacciano sul porto fluviale, merita una lunga visita.
5. Coimbra
A metà strada tra Lisbona e Oporto, Coimbra era anticamente la capitale del Portogallo. Questa città ospita una delle più antiche università d’Europa, fondata nel 1290. Coimbra è una cittadina medievale caratterizzata da vie strette e labirintiche che le donano una particolare allure romantica.
Questa è stata solo una breve panoramica su cosa vedere in Portogallo, ma se volete scoprire davvero questa terra non dimenticate di completare il tour anche con Madeira, Evora, Obidos e Guimiraes per un indimenticabile viaggio a un passo dall’Oceano.

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Parchi nazionali del Brasile: alla scoperta di una natura mozzafiato e incontaminata

Quando si pensa al Brasile ciò che viene in mente immediatamente sono le celebrazioni del Carnevale o le lunghe spiagge dorate, ma un altro aspetto del Paese da non perdere sono gli splendidi parchi nazionali: oltre il 15% del Brasile è, infatti, sotto protezione ambientale.
Con la foresta pluviale atlantica, la foresta pluviale tropicale, le zone umide tropicali e quelle anfibie, con uccelli, mammiferi, rettili, e piante vascolari di ogni specie, il Brasile è il paese con la più alta concentrazione di biodiversità del mondo. Ci sono molte zone in tutto il Paese in cui si possono incontrare una fauna selvatica unica e sperimentare attività avventurose.
Ecco i 5 migliori parchi nazionali selezionati da Embratur:
1.    Parco Nazionale della Chapada Diamantina – Bahia
La Chapada Diamantina si trova vicino alla città bahiana di Lençóis, Stato di Bahia. Il suo nome è dovuto al fatto che nella metà del XIX secolo, è stato trovato un gran numero di diamanti in quest’area. Questo parco di  1520 kmq affascina gli amanti della natura, con la sua rete di cascate sopra le montagne del Sincorá Range, formate da ripide scogliere e altipiani scenografici, che si tuffano in fiumi e torrenti e si fanno strada attraverso valli e piscine naturali incontaminate. Nella Chapada Diamantina si trova la cascata più alta del Brasile, la Cachoeira da Fumaça di420 metri e la Valle do Patí, con la sua eccezionale vista sulla pianura e l’altopiano della Chapada Diamantina.
2.    Parco Naionale Marino di Fernando de Noronha – Pernambuco
L’arcipelago di Fernando de Noronha, formato da 21 isole, si trova nell’Oceano Atlantico, 525 km al largo della costa di Recife, Stato di Pernambuco. Si tratta di una meta spettacolare, dove si trovano tre delle più belle spiagge del Paese, dove si può praticare il miglior surf e le migliori immersioni. Nel 2001 l’UNESCO ha designato il Parco come Patrimonio dell’Umanità per la sua tutela ambientale.
Tra le spiagge Paria do Sancho è probabilmente la più bella del Brasile. Con la sua acqua cristallina, questa baia è una delle poche in cui è consentito alle barche di fermarsi senza danneggiare i coralli.
Isolata e delimitata da una ripida scogliera di origine vulcanica, è un belvedere naturale che può essere raggiunto attraverso tre “percorsi”: con le barche via mare, attraverso delle scale ricavate nella roccia, o scalando le rocce dalla vicina Spiaggia di Porcos.
Nel parco c’è anche la più alta concentrazione al mondo di delfini, albatros e tartarughe marine. Dato che il numero dei turisti è limitato su base giornaliera, non è difficile trovare degli angoli deserti. È raggiungibile in aereo o in barca da Recife.
3.    Parco Nazionale di Lençóis Maranhenses – Maranhão
Situato nel nord-est del Brasile, nello stato di Maranhao, il parco nazionale Lencois Maranhesesoffre alcuni dei paesaggi più suggestivi di tutto il Brasile. Le dune di sabbia basse e piatte, occasionalmente vengono allagate dal fiume, formando delle lagune di acqua dolce cristallina, incredibilmente belle. Il nome deriva dalla parola portoghese lenzuola, in quanto il parco visto dall’alto somiglia a una distesa di lenzuola svolazzanti con grazia al vento.
Sviluppato su oltre 1.000 chilometri quadrati, questo parco nazionale stranamente è un’aerea quasi priva di vegetazione (soprattutto in confronto ad altre aree come la foresta amazzonica). Il tour standard di un giorno è una facile passeggiata nella sabbia per vedere il tramonto durante la quale, camminando lungo la strada, ci si può immergere in alcune lagune, ma è anche possibile trascorrere la notte in idilliaci villaggi costruiti sulle dune di sabbia come Atins e Caburé.
4.    Parco Nazionale Chapada dos Guimarães – Mato Grosso
Situato nel centro del Brasile, nel Mato Grosso, Chapada dos Guimaraes è un parco nazionale montano. Circondato dalla foresta amazzonica, questo parco nazionale è popolare tra i viaggiatori che vogliono vedere canyon, fauna selvatica e cascate. L’immagine caratteristica di questa zona è il Véu de Noiva (Velo da Sposa), una cascata di 86m che garantisce una scenografia spettacolare, seconda solo a Cidade de Pedra (Città di Pietra). Qui le formazioni rocciose di arenaria sporgono verso il cielo dalle cime delle enormi scogliere che danno il loro meglio al tramonto, quando il tutto diventa una monumentale esibizione di luci e colori.
5.    Parque Nacional Chapada das Veadeiros – Goiás
Nella regione centro-occidentale del Brasile, nello Stato di Goias, a nord di Brasilia, i turisti possono visitare  il maestoso parco nazionale di Chapada dos Veadeiros un parco ricco di paesaggi splendidi, tra cui montagne, cascate e fiumi. Nominato Patrimonio Naturale Mondiale, questo parco è l’ideale per il bird watching, il trekking e il campeggio. La magnifica Vale da Lua(Valle della Luna), un paesaggio lunare dalle formazioni rocciose particolari, è il risultato dell’azione millenaria di corsi d’acqua carichi di quarzo, sabbia e argilla.
Embratur – Ufficio Brasiliano del Turismo
Aida Partners Ogilvy PR

Isole della Grecia: come scegliere quella giusta

Foto di Sabrina Pessione
Con oltre duemila isole - alcune piccole come atolli, altre grandi come Creta - la Grecia non teme confronti. Spiagge, storia, escursioni, bicicletta, festival, cibo ed ecologia: le opportunità sono infinite. Ecco come scegliere la meta su misura per te.
Il meglio delle spiagge: Creta, Lipsí, Cefalonia, Skiathos, Mýkonos
Foto di Deborah Buratti
Quasi ogni isola della Grecia ha spiagge fantastiche, ma poche reggono il confronto con quella diFrangokástello, sulla costa meridionale di Creta, e con il suo castello veneziano. Se cerchi acque color turchese, prova Platys Gialos e Kambos sulla tranquilla Lipsí, ma anche la meravigliosa caletta di Mýrtos, a Cefalonia, saprà conquistarti. 
Per guardare e farti guardare, scegli tra una delle 65 spiagge di Skiathos, unisciti ai numerosi estimatori della spiaggia di Koukounaries (lunga 1200 metri) o abbronzati in covi per nudisti comeBanana e Little Banana Beach, molto amati dalla comunitàg ay. Molto battute sono anche le leggendarie spiagge Paradise e Super Paradise di Mýkonos. 
Il meglio per la storia: Rodi, Délo, Corfù, Patmos
Foto di Giulio Gherardini
Entra nella magnifica città fortificata di Rodi, dove i Cavalieri di San Giovanni regnarono dal 1309 al 1523, ed esplora i loro possedimenti prima di visitare il Palazzo del Gran Maestro, del XIV secolo. La piccola Délo, vicino a Mýkonos, era un tempo sacra ad Apollo. Visita le rovine del tempio dedicato al dio e i mosaici della casa di Dioniso. 
Poi spostati nella città vecchia di Corfù, con i suoi palazzi in stile veneziano, francese e inglese. Sull'eterea Patmos, invece, visita il Monastero di San Giovanni il Teologo ed entra nella grotta dove il santo scrisse il Libro delle rivelazioni, meglio note come Apocalisse
Il meglio per camminare: Creta, Naxos, Aloníssos, Skópelos
Il territorio dell'isola più grande della Grecia, Creta, è molto vario: vi si incontrano sonnolente pianure punteggiate di mulini a vento, ma anche gole e montagne impervie. Camminare nella gola di Samaria, che con i suoi 16 km è la più lunga d'Europa, ti porta nella terra madre della tipica capra cretese, il kri-kri. Il percorso da Zakros a Kato Zakros (antico sito minoico) è decisamente più rilassante. Un po' di fresco ti aspetta invece lungo l'ombroso percorso che segue il fiume a Plakias, nel sud dell'isola, dove ti consigliamo l'eccellente Youth Hostel Plakias. Il Club della Montagna di Haniá, sempre a Creta, è una miniera di informazioni su trekking ed escursioni. 

La fertile Náxos offre la possibilità di effettuare numerose escursioni lungo gli antichi sentieri che collegano i villaggi alla pianura, tra templi e chiese bizantine. Sulle Sporadi, Aloníssos e Skopelos, ricche di foreste, frutteti e fiori selvatici, sono un paradiso per camminare. Due riferimenti: l'Aloníssos Walking Club e Skopelos Walks
Il meglio per la bicicletta: Évia, Kos, Thásos
Foto di Ugo Galassi
Le tranquille strade di campagna di Évia sono l'ideale per andare in bicicletta senza pericoli e senza traffico. Altra meta perfetta per i ciclisti è Kos, con numerose possibilità di noleggio. Da segnare in agenda è anche Thásos, con i suoi percorsi tra i boschi e le sue gare di mountain bike molto quotate a livello internazionale. 
Il meglio per immersioni e snorkelling: Kárpathos, Mílos, Páros, Kastellórizo
Per immersioni guidate in grotte dai mille colori e ricche di fauna marina, fa' riferimento alla Kárpathos Diving School. Mílos non è seconda a nessuno in quanto a immersioni: il Diving Center Milos ti porterà a tu per tu con le creature sottomarine, con possibilità di avvistare delfini e foche monache. Anche lo snorkelling è una bella tentazione di queste acque e va forte a Páros e a Kastellórizo
Il meglio per il turismo responsabile: Zacinto, Chio, Creta
Foto di Francesco Colferai
Dedicati a uno dei progetti di salvaguardia delle specie marine attuati a Zacinto da Earth, Sea & Sky. Sporcati un po' le mani accudendo le piante di lentisco, la cui resina gialla veniva usata in passato come chewing gum e per la sua azione benefica sul cavo orale, ed esplora tutte le possibilià che Chio offre per il turismo responsabile. Ancora, gusta il piacere senza peccato di un'esperienza gastronomica davvero biologica tra le montagne di Creta, per esempio presso l'ecolodge Milia, che ricava l'energia da pannelli solari e offre prodotti della tradizione cretese. 
Il meglio per mangiare e bere: Lésvos, Sámos, Corfù, Folégandros, Creta
Lésvos è celebre per il suo olio d'oliva e per l'ouzo (se ne produce qui il 70% di tutta la Grecia). Il tradizionale aperitivo è servito nei locali dell'isola, che mescolano sapori greci e turchi. Lésvos e Sámos producono anche ottimo vino, soprattutto da dessert. 

Come altre Isole Ionie, Corfù non ha subito la dominazione ottomana e i sapori della sua tavola ricordano moltissimo quelli di certa cucina italiana. Le specialità di Folégandros, sulle Cicladi, includono la matsata (pasta con ragù di coniglio o pollo), l'astakomakaronada (spaghetti con astice o aragosta) e il liokafto (pesce essiccato al sole). Creta è rinomata per l'olio d'oliva e specialità come dakos (una specie di bruschetta con pomodoro, olio e formaggio in quantità) e myzithra (formaggio dolce, usato in pasticceria).
Chris Delisio - Lonely Planet

Il vice di Google: “Mi licenzio e giro il mondo zaino in spalla con mia moglie”

C’è chi gira per il mondo per lavoro, chi per necessità, altri perchè invece hanno fame di conoscenza e uniscono questa loro natura selvaggia al bisogno di toccare questo enorme mappamondo.
C’è invece chi, da vicepresidente Google e responsabile delle Finanze decide di mollare tutto, licenziarsi per mettersi uno zaino in spalla e girare il mondo, in compagnia di sua moglie.
Sto parlando di Patrick Pichette, 52enne che fino a pochi giorni fa era il chief financial officer, uno più che un prezzo grosso era più che altro un pilastro del colosso Google. Dà l’addio con una lunga lettera di motivazioni su Google+
“Ho lavorato per trent’anni e ho avuto una carriera più che soddisfacente. Migliaia di manager mollano il lavoro ogni anno. I miei figli sono grandi e ora voglio dedicare un po’ di tempo a mia moglie e ai viaggi. Voglio vivere quei viaggi all’avventura, con lo zaino in spalla. Ho preso questa decisione grazie ad un viaggio in Africa, mi innamorai di un tramonto e da quel momento la mia testa incominciò ad avere strani blackout, che mi hanno poi portato a prendere questa decisione”
“Poi una mattina, scorgendo il sole dal Kilimangiaro potevamo vedere la pianura di Serengeti sotto di noi e uno splendido quadretto di tutto quel panorama che l’Africa poteva offrire. Allora ci siamo chiesti perchè mai avremmo dovuto privarci di questo spettacolo? Voglio tornare in Africa con mia moglie e poi continuare verso l’India. Scoprire l’Himalaya e l’Everest, poi Bali e la Grande barriera corallina, puntando poi l’Antartico”
All’inizio Pichette racconta di essere rimasto un po’ sulle sue, rispondendo al pensiero della moglie con tono pacato e i piedi per terra. Ma poi ha pensato che per quasi trent’anni è stato sempre a disposizione dell’azienda, anche quando non avrebbe dovuto. Ha pensato che il fatto di aver sacrificato le vacanze con la moglie per gran parte di questo tempo non lo avrebbe reso una persona migliore e che è il modo perfetto per recuperare questa mancanza non era null’altro che mollare tutto e festeggiare con questo giro del mondo i 25 anni di matrimonio con la sua amata Tamar.
“I miei figli scherzano e dicono che il segreto di un matrimonio così duraturo e felice è dato proprio dal fatto che io e mia moglie ci vediamo pochissimo a causa del mio lavoro. Ma a parte gli scherzi mia moglie merita di più, molto di più rispetto a tutto quello che ho potuto darle fino ad ora”
Pichette conclude poi la lettera ringraziando Google e i boss Larry, Sergey ed Eric, complimentandosi per aver creato questo colosso e ringraziandoli per la loro amicizia. Ha inoltre spiegato che la sua scelta è stata suggerita dal fatto che crede di essere arrivato in un momento della sua vita dove non vuole più barriere e scelte fastidiose tra famiglia e lavoro.
Quindi.. buon giro del mondo mio caro Patrick!
Tratto da Mondo Aeroporto